Rieccomi...

Ho titubato a lungo se tornare o meno... poi... rieccomi! :)

Sono stata indecisa per un solo motivo: avevo il blog, il mio blog intuttaconfidenza.blogspot.com da più di due anni. Vi avevo raccontato le mie avventure disavventure, le mie riflessioni, i rapporti con le persone più o meno care, e all'improvviso è sparito tutto: per attività sospetta! Mi sono stati bloccati il profilo, il blog e l'e mail, di punto in bianco.

Mi sono sentita denudata e derubata.

Sono tornata solo per un motivo: mi mancavano le belle persone e i loro bei blog, così diversi tra loro ma tutti così ricchi, costruttivi, divertenti, curiosi, seri, simpatici...

Non son riuscita a mantenere i contatti, molti blog non permettono il commento agli Anonimi, ma ho continuato a leggervi e a seguirvi.

Ed ora un augurio: il nuovo anno vi porti amore, felicità e gioia infinita!

Dona Flor, con affetto

2 gennaio 2013

domenica 22 dicembre 2013

Non solo sentirsi, ma essere superiori.
E' peccato sentirsi distintamente superiori?
Se io, in certe situazioni, colgo l'abisso che mi separa da una persona che in quell'istante si mostra, sempre e comunque in presenza di un pubblico, amica, fine, sensibile, generosa, mentre so con certezza che tale comportamento è dettato solo dal fine utilitaristico e narcisistico di ottenere buoni giudizi e fare bella figura ed arrivare a conoscenze altolocate, pecco di superbia?
Di fronte alla meschineria e alla miseria spirituale e all'egoismo celati da un atteggiamento di infinita sicurezza di sé, dalla maschera di brava persona, dai vestiti firmati e da frequentazioni mondane, sento salire in me, dal profondo della mia anima, le parole di filosofi e di padri della chiesa che ammoniscono l'uomo sulla vanità delle vanità che offuscano la vista e il giudizio, spunta nel mio cuore la pena per chi spreca tempo, irrevocabile, dietro alle sciocchezze, tralasciando ciò che veramente è essenziale e disprezzando il sentimento sincero di chi si ha accanto per correre dietro a banderuole insignificanti.

giovedì 12 dicembre 2013

Pensieri sparsi, senza arte nè parte...

  • Miei cari amici, mi ci vorranno giorni e giorni per rimettermi al pari con i vostri post. Vi leggerò uno ad uno, prometto, non voglio perdermi niente di voi!
  • Cosa è successo? E' successo che pur avendo pagato l'abbonamento annuale per la chiavetta... la chiavetta non funziona. Sono stata senza connessione, nonostante i solleciti. Oggi sembra funzionare...
  • Il resto è andato avanti, come sempre.
  • Questa mattina ho fatto un po' di shopping... qualche pensierino... Ora mi mancano i regali più importanti.
  • Ogni commessa mi ha chiesto se avessi la tessera... vanno così di moda? Ma poi, servono? Boh... 
E' ora della merenda... mi fate compagnia?


giovedì 21 novembre 2013

Era da un po' di tempo che non mi succedeva di "fare conquiste". Un paio di ore fa sono andata a fare la spesa in un piccolo centro commerciale a due passi da casa. Quella è un'ora in cui non c'è nessuno, si può girare tra gli scaffali senza sbattere il carrello con gli altri clienti, in santa pace ci si può fermare a controllare i prezzi, le scadenze... insomma è il mio momento preferito.
Vedo da lontano un signore anziano con un ragazzo, mi avvicino cercando lo zucchero e l'anziano dice al ragazzo di far passare la signorina. Il ragazzo mi guarda, tentenna e "ci siamo già incontrati, vero?", ed io in un attimo penso che nonostante questa sia la battuta più scontata, in tutta la mia vita solo una volta mi è stata detta, ricordo durante una festa estiva al bordo di una piscina, ma io mi ero girata dall'altra parte e me ero andata (ahahah... questo particolare me l'ero dimenticata... era proprio vero che me la tiravo, come dicevano i miei amici ;). Beh, oggi per educazione ho risposto "può essere", da lì "dove abiti?", ed io "da queste parti", al che lui "magari possiamo prenderci un caffè" e l'anziano "signorina guardi che è un bravo ragazzo, lavora ed è stimato". Rispondo con il mio miglior sorriso ed esclamo "non ho dubbi". Mi ripete l'invito del caffè, ma ricambio nuovamente con un sorriso e senza aprir bocca me ne vado. Alla cassa mi muovo veloce, esco, salgo in macchina e via.
In un film, questa sarebbe stata una scena carina, presumo. Io invece mi sono sentita inadeguata e impacciata. A parte la certezza che il tipo non mi interessava, solo il fatto di ricominciare, di rimettermi in gioco e di fidarmi di un uomo, mi fa paura.

martedì 12 novembre 2013

Tanto tempo fa, in un tempo così lontano che sembra ormai inesistente, avevo un amico che sosteneva con fermezza che "le cose belle devono finire". Forse sentimentalmente ero troppo immatura per capirne il senso o semplicemente non volevo capirlo, e ogni volta che ripeteva queste parole gli rispondevo "no, non è vero e non è giusto. E poi ci siamo noi che lo dimostriamo".
"Le cose belle devono finire", ogni tanto mi chiedo il perchè.
Perchè altrimenti ci assuefaremmo e non le apprezzeremmo più?
Perchè la loro bellezza dipende dal saperle fugaci?
Perchè in realtà non esistono cose belle in sè, ma solo le nostre proiezioni fittizie del bello?

Finale della storia: la nostra amicizia finì davvero e finì per mia volontà. Non seppi superare nè capire nè comprendere nè perdonare una sua falsità. A volte ho l'impressione che il fatto che la ripetesse spesso non fosse che un modo per capire come io avrei affrontato la verità, un modo per mettermi alla prova.
Ma io, pronta a scalare le montagne per missioni impossibili, cedo inerme e distrutta di fronte alla delusione che una bugia mi fa provare. E non trovo mai un appiglio, un'ancora di salvezza a cui aggrapparmi per mantenere un rapporto anche di lunga durata, perchè in ciò che si spezza è difficile e doloroso ritrovare il punto di giuntura.

venerdì 8 novembre 2013

E' da qualche settimana che ho una smania, un pensiero che fa sempre più spesso capolino.
Mi sono stancata di insegnare.
Non mi sento più molto motivata, piuttosto annoiata... I ragazzi sono esemplari, ho un buon rapporto con le classi e con i colleghi, anche se di qualcuno farei a meno...
E' più una questione di insoddisfazione personale.
Mi pesa tutto, svegliarmi alle 5, guidare per più di un'ora e mezza all'andata e altrettanto al ritorno, le riunioni inutili, la burocrazia ancor più inutile... poi in classe passa, ma sento che sto perdendo il mio sorriso e la voglia di lavorare...
E adesso come si fa?

sabato 2 novembre 2013



Non amo facebook, ma questa immagine che un'amica ha postato mi è sembrata veritiera ed interessante.
Detto tra noi, il 2 novembre non mi ha mai entusiasmata tanto. Semplicemente perchè non mi serve un giorno dedicato ai miei cari che non ci sono più. Penso a loro in ogni momento, quando sono felice perchè so che anche loro avrebbero gioito con me, quando sono triste perchè so che mi avrebbero fatto una carezza o una battuta per sdrammatizzare, ma soprattutto li penso perchè mi mancano e perchè avrei voluto godermi di più la loro presenza. Mi mancano molto sì, soprattutto mio cugino, un ragazzo bello come il sole e buono come il pane. Mi manca la sua voce, la sua voglia di vivere, di scherzare e di abbracciare tutti...

domenica 27 ottobre 2013

E' passato un mese dall'ultima volta che ho scritto. Rileggendo il post sento ancora la sicurezza con cui scrivevo quelle parole. Ma proprio nel momento in cui mi sentivo sicura di me e ormai emotivamente inespugnabile mi è arrivata una notizia che mi ha sconvolta. Di per sè non avrebbe dovuto, mi ha solo confermato quello che sapevo, ma che evidentemente non accettavo.
Essere sostituita da un'altra mi ha fatto crollare.
E allora, ho dovuto reagire nell'unico modo che conosco di fronte alle grandi tragedie (eh sì, per me questa lo era): rinchiudermi in me e chiudermi a tutti e a tutto. Stare sola, non per analizzarmi, per confortarmi o per piangere, no. Stare sola con la rabbia, la delusione e il dolore, per odiare il mondo e chi l'ha creato. Perchè non capivo il motivo di questo accanimento della vita nei miei confronti. Avevo fatto di tutto per staccarmi, avevo chiuso ogni rapporto con persone in comune, eppure una vocina è arrivata alle mie orecchie... si sa... Rossini parla della calunnia, ma anche il pettegolezzo è un venticello, un'auretta gentile che sussurra... sibilando...

Solo la grandezza dell'arte può confortare.

La calunnia è un venticello
Un'auretta assai gentile
Che insensibile sottile
Leggermente dolcemente
Incomincia a sussurrar.
Piano piano terra terra
Sotto voce sibillando
Va scorrendo, va ronzando,
Nelle orecchie della gente
S'introduce destramente,
E le teste ed i cervelli
Fa stordire e fa gonfiar.
Dalla bocca fuori uscendo
Lo schiamazzo va crescendo:
Prende forza a poco a poco,
Scorre già di loco in loco,
Sembra il tuono, la tempesta
Che nel sen della foresta,
Va fischiando, brontolando,
E ti fa d'orror gelar.
Alla fin trabocca, e scoppia,
Si propaga si raddoppia
E produce un'esplosione
Come un colpo di cannone,
Un tremuoto, un temporale,
Un tumulto generale
Che fa l'aria rimbombar.
E il meschino calunniato
Avvilito, calpestato
Sotto il pubblico flagello
Per gran sorte va a crepar.

Rossini - Il Barbiere di Siviglia


Comunque... per la cronaca... la mia sostituta ha avuto una vita corta. Una tra le tante... così pare...